La Giuria, presieduta dalla giornalista e scrittrice Manuela Caracciolo e composta da Patrizia Brignolo (presidente Ass. CreArTe), Michelino Musso (referente Progetto culturale della diocesi di Asti) e Fiorenza Gherlone (Comune di Revigliasco d’Asti), dopo attenta dopo un’attenta disamina dei 70 racconti giunti da ogni parte d’Italia, ha proclamato i vincitori della quinta edizione del Concorso letterario.
Primo classificato: __La foglia di platano__di Alessandro Canu (Ossi – Sassari).
Motivazione: “La foglia di platano” colpisce forte. Dal racconto di una scena di vita ordinaria e a tratti tenera, piano piano allarga l’obiettivo e mostra la faccia truce della guerra. Non la prima né la seconda né quella in qualche angolo remoto della terra…la guerra che abbiamo qui, a pochi chilometri da noi ma a cui già abbiamo fatto l’abitudine. Chi la vive nel proprio paese e gioca ogni giorno con il destino però questo adattamento non può averlo. Mai! Nemmeno alla fermata di un autobus cittadino, nemmeno quando un bambino gioca con una foglia. Nonostante questo scenario cupo, “La foglia di platano” traccia un solco di lieve speranza tra umanità e atrocità, con immagini precise descritte con minuzie di particolari, in uno stile quasi cinematografico. E sottolinea l’urgenza di catturare quei momenti di normalità… Perché forse proprio quando si sta perdendo tutto, ogni cosa comincia ad avere importanza, anche se là fuori c‘è la guerra, quella vera. A pochi chilometri da noi.
Secondo classificato: Undono inaspettato di Guido Panziera (Urbana – Padova).
Motivazione: il Natale e la solitudine. Nulla di più contradditorio e di più frequente. Perché Natale è anche memoria, come tutte le cose che si ripetono ogni 12 mesi, all’infinito, e ci regala sensazioni di freddo, di stelle e cieli bui, ma anche di tepore, di recupero graduale di solidarietà, compagnia e di amicizia. I protagonisti, entrambi soli, vicini nel desiderio di aiutare con un gesto semplice una bimba sola come loro. Di questo ci parla il racconto, e ci conforta, perché stare al mondo significa ritrovarsi, scambiarsi emozioni, ed anche lacrime liberatorie, se occorre.
Terzo classificato: Era mia madre di Andrea Martini (Genova).
Motivazione: nostalgia! Questo è il filo conduttore del racconto. Tutto sa di ricordo, di rimpianto, di dolore non elaborato nel tempo. Un dolore struggente per la morte della madre Maria e un sogno, per come l’immagine del ragazzo con la chitarra viene descritto, ricostruito in una memoria onirica, quasi fiabesca, come se l’immaginazione dovesse risvegliare l’amore infinito, dato ed avuto, per una madre speciale. La stessa donna diventata nonna e rivive l’incontro con il ragazzo attraverso le note di una canzone che ascolta spesso e cha fa ascoltare alla nipotina nata la Vigilia di Natale e che si chiama Maria.
Menzione speciale della Giuria: Il Presepe: la più bella di tutte le attese di Anna Tangocci (Montecchio – Pesaro-Urbino).
Motivazione: la magia del Natale percorre tutte le generazioni e il presepe è la sintesi di questa festa perché raccoglie tradizione, sogni, valori, incontro, condivisione, famiglia. Nel racconto intatto il suo incanto! Tanti i segni disseminati tra i personaggi e la scenografia che valorizzano elementi della nostra cultura. Ci aiutano a sentirci coinvolti e ad immaginare la nascita di Gesù, evento che resta fondamentale e ci apre a sentimenti di speranza e di pace. Sotteso in tutta la trama ed esplicitato nella conclusione è l’invito di trovare nel Presepe il bisogno di non “smettere di stupirsi”! Mai!
L’autrice, una persona giovane da tanto tempo che cerca un dialogo con i giovani da meno tempo, rilancia, oltre il sogno, i simboli della festa del Natale non solo come attesa, ma soprattutto come proposta di vita.